giovedì 29 ottobre 2009

OSSERVATORIO TERRITORIALE TOSCANO

Bisognerebbe indagare sul serio sulle cause che nel nostro paese hanno trasformato quartieri aperti e solidali, in ghetti urbani, e le persone in carcerate, agli arresti domiciliari, col solo potere del telecomando.
Forse qualche responsabilità è anche di quell’urbanistica contrattata e mercantile, che è stata praticata da giunte di destra e di sinistra, producendo una crescita incontrollata della speculazione edilizia, fuori da ogni contesto di pubblica utilità, riducendo ulteriormente gli standard dei servizi.
E’ certo non è solo colpa degli architetti l’attuale disastro urbanistico: si può rimproverare loro di non aver fatto sufficiente resistenza di fronte allo smantellamento di ogni velleità di pianificazione, per ridisegnare l’organismo urbano secondo logiche di bellezza – armonia – e utilità collettiva, ma la pressione dei capitali e degli interessi finanziari è stata davvero violentissima, (con l’aria che tira il mattone è il volano dell’economia).
Inoltre si è rivelata del tutto assente la consapevolezza dei massa, quasi nulla l’opposizione della sinistra, nei consigli e nelle giunte.
E le stesse mutazioni di strati popolari di sinistra verso derive razziste di tipo legaiolo identitario, è legata alle grandi trasformazione della globalizzazione e alle grandi migrazioni prodotte dalle guerre “imperiale”, anche se ha molto a che fare con la povertà di spazi e tempo di vita sociale, con il degrado di ampie aree desertificate nelle città, diventate vetrine di ogni merce in vendita ed esse stesse oggetto di vendita.
Spazio e tempo trasformano profondamente le relazioni e i comportamenti umani e viceversa le relazioni sempre più mercificate trasformano il senso del tempo e la forma dello spazio.
E una spirale che si autoalimenta, producendo disastri.
Da queste considerazioni è nato a Livorno l’osservatorio territoriale con l’immediata evidente necessità di costruirne almeno uno toscano.

OSSERVATORIO TERRITORIALE TOSCANO
E’ POSSIBILE COSTRUIRLO ?

· Partiamo dall’esperienza esistente: osservatorio sul territorio livornese composto da tecnici, molti architetti e pianificatori, comitati di strada e di piazza e cittadinanza attiva;
Attività: conferenze stampa per illustrare le documentazioni raccolte e i dossier su interventi urbanistici speculativi, (per sensibilizzare l’opinione pubblica) e seminari di studio, istituzione di un tavolo politico con le forze disponibili ad affrontare e combattere la speculazione edilizia; in particolare sono stati redatti dai tecnici dossier di informazione critica sulla scelte più contestate: Porta a Mare, piattaforma a mare dell’impianto di gas off- shore, promozione di ricorsi legali contro scelte urbanistiche del Comune, promozione di referendum consultivi…..

Occorre un censimento di eventuali altre esperienze presenti sul territorio toscano, gli obiettivi politici alla base della costruzione di un organismo regionale toscano potrebbero essere:

contrastare efficacemente il crescente uso mercantile del territorio urbanizzato e non, che sta trasformando le città da luogo naturale di vita, gioco, lavoro, studio in un enorme Centro Commerciale congestionando le periferie delle città e desertificando i centri urbani;
ostacolare la crescente privatizzazione di beni comuni e servizi essenziali;
rilanciare interventi socialmente e ambientalmente utili quali: incentivo dell’uso dell’energia alternativa (solare), raccolta e canalizzazione delle acque piovane, trasformazione delle scuole e degli edifici in dismissione in spazi sociali da recuperare ad uso sociale e culturale, demolizioni mirate con creazione di spazi verdi;
recupero degli spazi interni (cortili, chiostre etc.) per uso sociale e a servizio;
raccolta differenziata dei rifiuti urbani con costruzione di filiere di riciclaggio;
interventi a dimensione di isolato per prevenzione antisismica;
creare esperimenti di urbanistica partecipata; veri e propri laboratori urbani
riconversione a usi civili (concorso idee nelle Università di architettura) di Camp Darby;

La discussione è appena cominciata, e naturalmente è aperta al confronto del movimento e della sinistra critica.

Livorno 25 novembre 2006

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