Osservatorio Trasformazioni Urbane.
Livorno 17 agosto 2018
Quale futuro per
l’Ospedale per Livorno.
Per chi, come noi dell’l’Osservatorio Trasformazioni Urbane, ha fin da
subito contrastato la scelta della costruzione di un nuovo ospedale a
Montenero, è una bella notizia quella dell’accordo sottoscritto il 2 agosto
scorso tra Regione Toscana, Comune di Livorno e
Asl Toscana nord ovest.
Con questo atto viene dichiarata definitivamente tramontata la scelta, a
nostro avviso, scellerata della costruzione di un nuovo ospedale a Montenero: a
questa ci siamo opposti insieme a tante e tanti altri, coloro che hanno
raccolto le firme perché si svolgesse un referendum, nel quale oltre ventimila
abitanti di Livorno hanno espresso la loro contrarietà a tale scelta.
Le ragioni della loro opposizione
non furono allora ascoltate ed è forse anche questo uno dei motivi della
cocente sconfitta del partito di governo alle elezioni amministrative del 2014
Oggi riteniamo utile, anche per
dare un contributo alle Istituzioni a non ricadere in “errori” e
tentazioni, ricordare le motivazioni della opposizione, nostra e, come
dicevamo, di tante e tanti altri alle
scelte del 2010, di cui trovate ampia
documentazione sfogliando gli interventi pubblicati sul nostro blog nel 2009 e 2010 (urbanisticapartecipatali.blogspot.com)
Ritenevamo un errore urbanistico la localizzazione del nuovo ospedale, ne
abbiamo abbondantemente spiegato i perché.
Ma anche altri elementi, non secondari erano (e sono) fonte di
preoccupazione per chi ha a cuore il bene comune: ci riferiamo alle fonti di
finanziamento individuate per la costruzione della nuova opera: la svendita
pressoché totale del patrimonio edilizio a destinazione sanitaria ed il ricorso
al Projet financing, modello utilizzato per costruire quattro ospedali toscani (Alpi Apuane, Lucca, Pistoia e Prato) una
modalità di finanziamento che non solo di fatto consegna alle mani dei privati
molti dei servizi di competenza dell’azienda Asl, ma che anche si è rivelata in
questi ultimi anni un fallimento, economico e sanitario, come si evince anche
dai rilievi espressi nel luglio 2017 dalla Corte dei Conti, che, tra l’altro,
nota che i contratti controfirmati dalla Regione presentano una
«spiccata convenienza» per il concessionario, cioè l'investitore privato
coinvolto nell'operazione: è, purtroppo, la vecchia norma della privatizzazione
dei profitti e della socializzazione delle perdite.
Leggiamo nel Comunicato stampa della Giunta regionale Toscana del
2 agosto 2018 la dichiarazione del
presidente Rossi "Mi auguro … di poter arrivare, entro il
2020, a finanziare questa realizzazione”; nessun riferimento concreto alle modalità di finanziamento; ci auguriamo
che si intenda percorrere strade diverse rispetto a quelle individuate
in passato; le forme di finanziamento, così come la
localizzazione degli interventi edilizi sono punti nevralgici, non solo per il
presente, ma anche e soprattutto per le eredità che lasciano
E a proposito di localizzazione di nuove
costruzioni, ci auguriamo che siano infondate le ipotesi di intervento (comparse
sui media, ma non presenti, a quanto ci è dato di conoscere, nell’accordo del 2
agosto) che coinvolgerebbe un parco storico quale il Parterre, uno dei primi
esempi europei di giardino pubblico (realizzato circa nel 1842), così come ci
auguriamo che la valutazione del’area ex Pirelli parta da una conoscenza
approfondita delle caratteristiche dell’area stessa, un area industriale
abbandonata con un sottofondo in calcestruzzo spesso 20/25 cm., depositi
sotterranei di residui di lavorazione ed un fosso tombato lungo il confine con
l’attuale sede ospedaliera profondo circa 4 metri (Riseccoli)
Ultima, ma non per importanza, riflessione: non
è giunto finalmente il momento di affrontare la questione di quale modello di
sanità per Livorno, prima di parlare di contenitori avulsi da una proposta
complessiva di politica sanitaria in questa area e in questa città? E, ancora,
quando, quanto e come si intende far partecipare la comunità a scelte che la
coinvolgono così direttamente?
per l’OTU Daniela Bertelli, Daria Faggi, Leonardo Bertelli, Paolo Gangemi