Livorno 7 novembre 2016
Nell’aprile dello scorso anno …. noi speravamo. Speravamo che con le elezioni
amministrative del maggio 2014 e con l'allontanamento dei gruppi di potere che
avevano soffocato la nostra città negli ultimi 20 anni, avremmo respirato aria
nuova e più sana.
Speravamo che le promesse elettorali dei nuovi
amministratori trovassero chiara manifestazione : la partecipazione dei
cittadini, la conservazione e la non vendita dei beni di proprietà pubblica, la
realizzazione di un nuovo ospedale nella attuale sede di via Alfieri, la
realizzazione del porto turistico nell'ambito del Mediceo, l'apertura
dell'Urban Center, la conservazione delle sedi delle circoscrizioni come luoghi
della partecipazione attiva. Scelte,
queste, su cui l'Osservatorio Trasformazioni Urbane si era favorevolmente
espresso, anche perché trovavano corrispondenza con molte questioni che
l’Osservatorio stesso aveva sollevato ed a cui aveva dato il proprio contributo di idee e di progetti, in
un impegno di lunga durata, assai prima della campagna elettorale per le
amministrative del 2014.
Trascorsi i primi 10 mesi della nuova
amministrazione, ci rendevamo conto che non tutto ciò che speravamo poteva
essere realizzato, ma non pensavamo che avremmo dovuto trasformarci in un
osservatorio della continuità e della conservazione delle scelte passate
A Livorno
pare che la nuova amministrazione non si ponga neppure l’obbiettivo del
cambiamento ma obbedisca alle imposizioni della troika locale (Regione, P.D.,
Autorità Portuale) portando a compimento le politiche del passato, anzi
tentando di sostituirsi come nuovo garante dei poteri economici locali.
Un esempio concreto: l'approvazione, senza modifiche, che erano possibili e necessarie,
della variante anticipatrice e del connesso Piano Regolatore Portuale, con la
sottoscrizione di un accordo di pianificazione che espropria il Comune di parte
delle sue prerogative e competenze , che significa togliere alla comunità
cittadina la sovranità su una parte importante del suo territorio. Inefficace,
da questo punto di vista, l’aver aggiunto
un “accordo integrativo”, nella sostanza privo di contenuti e modifiche riparatrici che,
tra l'altro non compare in alcun atto di governo e quindi inutile, con piena
soddisfazione della Regione, del P.D. e dell'Autorità Portuale.
Le promesse del Sindaco in quella occasione (e
nel marzo 2016) per modifiche
sostanziali in grado di ristabilire le competenze comunali state eluse.
Vorremmo qui attirare l'attenzione non solo sulle
scelte e realizzazioni non perseguite, ma anche su atti che vanno in senso
opposto alle promesse, ad esempio sull'elenco degli “Immobili oggetto del Piano
delle alienazioni e valorizzazioni” del patrimonio comunale per il triennio
2015-2017, approvato dalla maggioranza con apposita deliberazione: in
tale atto, poco valutato, si
manifestano gli elementi della continuità e della nostra delusione : vi compare
la messa in vendita della circoscrizione 4, per altro edificio storico e con
parti di pregio architettonico, con appartamenti vuoti di edilizia residenziale
pubblica, la ex sede della circoscrizione 3 in via Corsica, cosi come sono
elencati per l’alienazione altri piccoli e grandi alloggi che potrebbero essere
utilizzati per l’emergenza abitativa; viene posto in “valorizzazione e
riqualificazione” il complesso della
villa Morazzana con un’ area di pertinenza di oltre tre ettari ; ma ciò che
soprattutto sconcerta sono la confermata vendita delle aree e pertinenze
connesse con la realizzazione dell’ospedale nuovo in loc. Montenero basso con
la conseguente demolizione della R.S.A. “Pascoli”, in una operazione di scambio
con l’AUSL 6 di sicura perdita per il
Comune, così come delle aree ed immobili tra via del Fagiano e viale Marconi
legate alla stessa realizzazione dell’ospedale nuovo.
Evidenziamo la recente adesione all’approdo
turistico della Bellana per 1200 posti barca,
di cui non sono noti né i tempi né i modi della realizzazione,
lasciando, tuttavia, intendere, per la
sua realizzazione, l’utilizzo di risorse pubbliche (per interessi privati):
un’opera, questa, sicuramente
alternativa al porto turistico nel Mediceo,
Notiamo il silenzio (l’abbandono ?) sull’apertura
dell’Urban Center e sull’avvio di un reale processo partecipativo sul nuovo
Piano Strutturale, preceduto da informazioni sulle linee di indirizzo
dell’Attuale Amministrazione Comunale che, allo stato attuale delle cose, evidentemente rimangono quelle approvate
dalla precedente Amministrazione.
Si continua con il metodo delle cosiddette
“varianti anticipatrici” utilizzate per approvare l’insediamento della
Esselunga di Caprotti a Colline, interrompendo, tra l’altro, la grande viabilità di scorrimento di viale
Petrarca, evidentemente senza verifiche e confronto con la città, e senza un
raccordo sensato e studiato con un piano del traffico e con un piano delle
attività commerciali.
Si continua l’attuazione delle modifiche alla
viabilità impostata e progettata molti anni fa . in assenza di un piano del
traffico e della mobilità e quindi di una visione generale dei problemi e delle
soluzioni confrontata con chi abita la città.
In tali scelte cosa differenzia la nuova
amministrazione dalla precedente ?
Noi
non abbiamo cambiato idea su quanto va trasformato in questa città per
uscire dal degrado urbano. Per questo continueremo a incalzare la nuova giunta
e la nuova maggioranza che può e deve trovare la forza necessaria
all’inversione di rotta anche grazie la pratica politica dei bilanci e dei
processi partecipativi; deve trovare il coraggio delle scelte promesse
nonostante le troike, le vecchie clientele e le resistenze della
burocrazia, anche a costo di rimpasti e sostituzioni, per realizzare il
cambiamento,quello che i livornesi a grande maggioranza hanno chiesto con le
elezioni.
per l’Osservatorio Trasformazioni Urbane Livorno
Leonardo Bertelli, Daniela Bertelli,
Daria Faggi, Tommaso Tocchini