venerdì 19 dicembre 2014

Questioni di tempi. Lettera Aperta.

Al  Presidente Regione Toscana Enrico Rossi
 All’Assessora  regionale Anna Marson
Ai componenti dell’Autorità Regionale per la partecipazione
Giovanni Allegretti -  Ilaria Casillo – Paolo Scattoni
Al Sindaco di Livorno Filippo Nogarin
Ai capigruppo consiliari del comune di Livorno

In un presente difficile e complesso come quello attuale, forte è la tentazione di scegliere strade e soluzioni semplificatorie. Accade allora che la politica tradizionale, invece di assumere la complessità come occasione per intraprendere strade nuove e coraggiose, si rifugia nel mero esercizio del potere, mostra i muscoli, declama, genera figure di leader e governanti “decisionisti” e salvifici”.
Bisogna, appunto, decidere: la partecipazione, la messa in gioco di punti di vista diversi , sono liquidate come una dannosa perdita di tempo (quando non addirittura come eversione).
Decidere qui e ora: è tutta una questione di tempo.
Per noi tempi e metodi per giungere a decisioni sono strettamente connessi tra loro: proprio perché abbiamo a cuore il futuro del territorio in cui viviamo e operiamo, pensiamo che questo debba essere delineato attraverso la più ampia partecipazione, restituendo a ciascuno la possibilità di esercitare i pieni diritti di cittadinanza.
Desideriamo, con questo documento,  ragionare sui tempi, e porre delle questioni a partire da fatti concreti, che hanno a che vedere con il Piano Regolatore Portuale di Livorno, sui cui contenuti torneremo, a breve, con considerazioni puntuali

Ottobre  2013: è la data del Progetto di Legge (P.D.L.  n°282 del 08/10/2013) inviato al Consiglio Regionale toscano per iniziativa della Giunta regionale  dal titolo Norme per il governo del territorio.
Il PDL contiene 226 articoli, di cui 26 al capo III “Disposizioni transitorie e finali”: non vi è alcun accenno ad un intervento della Regione sostitutivo dei Comuni in relazione a piani dei porti di interesse nazionale.
20/01/2014: La Giunta regionale delibera una nuova stesura del PDL, che accoglie modifiche ed integrazioni: anche in questa occasione non vi è alcun accenno ad un intervento della Regione sostitutivo dei Comuni  in relazione a piani portuali.
12/11 2014: viene pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana la Legge n°65 del 10 novembre 2014 dal titolo Norme per il governo del territorio, nella quale compare l’art 237 “Disposizioni transitorie per l’approvazione dei piani regolatori portuali dei porti di interesse nazionale” con il quale si obbliga il Comune ad approvare “..entro 60 giorni dall’entrata in vigore” della Legge le varianti ai Piani strutturali necessarie per l’approvazione dei  P.R.P. “In caso di mancato rispetto di tale termine la Giunta Regionale attiva i poteri sostitutivi.
La situazione prefigurata da questo articolo , cioè un Comune che ha già adottato, alla entrata in vigore della legge,  Varianti al Piano strutturale “necessarie” per l’approvazione dei  P.R.P. di fatto  è riferibile solo a Livorno, mentre non si pone per gli altri 2 porti toscani di interesse nazionale (Carrara e  Piombino)  e non si porrà mai visto che l’articolo in questione fa parte delle norme transitorie.

Domanda: cosa è accaduto tra gennaio 2014 e il novembre per indurre la Regione a introdurre questo articolo?
Ci piacerebbe che il Presidente  Rossi e l’Assessora  Marson  lo spiegassero, magari recuperando terreno sul piano della informazione e della partecipazione, enunciate anche nel corpo della Legge (art.36), ma assai poco praticate.


Ancora date:
10 luglio 2008: Regione Toscana, Provincia di Livorno, Autorità portuale, Comune di Livorno sottoscrivono l’Accordo procedimentale  “Al fine di procedere …alla definizione del Piano Regolatore del Porto mediante accordo di pianificazione
9 dicembre 2013: il Consiglio comunale di Livorno delibera di ratificare l’intesa tra Regione toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno e Autorità Portuale, stipulata il  26/11/2013 e di adottare una Variante al Piano strutturale ed al regolamento urbanistico. Tale Variante che investe, tra l’altro,  una parte consistente del territorio comunale, chiamata  “Porto città”, viene definita “necessaria” al PRP e “anticipatrice” della revisione del Piano Strutturale

Domande:
tra il 2008 ed il 2013, quindi con 5 anni di tempo, perché non è stato attivato e realizzato un percorso di informazione e partecipazione che, quanto meno chiarisse  i motivi che rendevano “necessario” un intervento non modesto su una parte delicata (e già ampiamente compromessa) della città ?
Poteva, l’Amministrazione Comunale esercitare il ruolo che le è proprio di governo del territorio e operare in modo che non ci fosse “necessità” di varianti ai propri strumenti urbanistici, soprattutto quando tali varianti costituiscono una seria ipoteca anche per la redazione del nuovo Piano Strutturale?
E’ proprio necessario per il porto aumentare, nella Porta a Mare, quantità di residenze e di spazi commerciali ? o di indicare nuovi consumi di costa e di posti barca (Bellana) prima di realizzare il previsto approdo turistico nel Mediceo e nella Darsena Nuova ?
(La espressione “variante anticipatrice”  non è solo una invenzione più o meno felice all’interno del linguaggio tecnico dell’Urbanistica, indica piuttosto un modo di operare “disinvolto” che considera, spesso,  gli strumenti di pianificazione e governo del territorio, per altro liberamente assunti, un fastidioso ingombro. )    
Sono domande che rivolgiamo a chi, componente delle Giunte comunali, dei Consigli Comunali ha avuto a che fare con le decisioni assunte in quegli anni ; le rivolgiamo anche ai tecnici, che in larga misura, costituiscono la continuità
Ancora a proposito di tempi…
Lunga durata
Quando si parla di Piani Regolatori si parla di interventi che, programmaticamente, avranno un iter di anni e di scelte che  avranno effetti di lunga durata sulle vite individuali e collettive.
Fretta
È quella che sembra animare la Regione, ed in modo particolare il suo Presidente, quando sollecita, in modo “coercitivo” il Comune alla approvazione delle Varianti al Piano strutturale  ed al Regolamento urbanistico.
Domande
Che cosa ha intenzione di fare a questo proposito la Amministrazione Comunale?
Intende, e se sì come, coinvolgere quanto meno la cittadinanza attiva  ?
Come intendono atteggiarsi i Gruppi consiliari ?
Rivolgiamo queste domande al Sindaco di Livorno, alla Giunta Municipale, ai Gruppi consiliari.


Osservatorio trasformazioni urbane - Livorno