Il Consiglio Comunale deve stralciare alla
variante al Piano Strutturale l’aree di Fronte Porto limitatamente agli ambiti
5C1, 5C2, 5C3, 5C4, confermando l’attuale destinazione stabilita nel PS vigente
per evitare nuove inutili cementificazioni; e permettendo all’Autorità Portuale
di continuare lo sviluppo del Porto con la Darsena Europa così come previsto
nel PRP.
Di
tutto si può dire in merito alla variante, salvo che abbia attinenza con le questioni
cruciali per il Porto, quali il problema degli alti fondali e della Darsena
Europa, la logistica, l’operatività, il trasporto merci e passeggeri, la
riorganizzazione in terminal specializzati.
Al
contrario è inconfutabile il fatto che il PRP non ha rispettato il vigente PRG,
come suggeriva la legge (i PRP devono conformarsi ai PRG e non viceversa!).
È
stato lo spostamento di territorio comunale già normato, dall'ambito comunale a
quello portuale a creare la necessità di fare una variante: più precisamente
l’area della Bellana, la porta a mare (area ex cantiere) e la Fortezza vecchia,
declassata a Terminal dentro la stazione marittima, mentre l'obiettivo primario
del Porto almeno quello dichiarato erano la Darsena Europa e i miglioramenti
per la logistica con interporto, aeroporto e area retro portuale, e non certo la speculazione edilizia fronte mare
E
dunque chiaro che se oggi la definitiva approvazione del PRP dipende
dall'approvazione della variante, è a causa di una scorrettezza procedurale
nella redazione del piano portuale, che prevede la sottrazione di aree
strategiche al Comune e alla sua pianificazione, indebitamente annesse al
territorio demaniale.
Le
modifiche aggiunte all'ultimo minuto sono con tutta evidenza poco essenziali
per lo sviluppo commerciale industriale del porto, la trasgressione della legge
urbanistica, appare legata a motivi diversi, rispetto alle esigenze degli
operatori portuali.
Nell'attuale
strumento urbanistico, l’interfaccia con il porto rappresenta il cardine per la
ricomposizione dell'ambito urbano con quello portuale ed è definito come
SISTEMA DELLA CENTRALITÀ e comprende l'ex cantiere, porta a mare e stazione
marittima. Insomma la filosofia generale del piano, con la cancellazione di
questo obiettivo centrale, viene completamente stravolta, trasferendo l'area
dal SISTEMA INSEDIATIVO, al SISTEMA PORTUALE E DELLE ATTIVITÀ, e come ovvio, il
nuovo e diverso inquadramento modifica prescrizioni e normative. Anche la
Bellana passa da AREA A SERVIZI nel SISTEMA INSEDIATIVO, all'AREA PORTUALE,
infine la variante determina modifiche all'intero impianto del PS e RU,
producendo un aumento dei vani totali da 15.300 a 17.700.
È
evidente che il vero obbiettivo, dietro lo specchietto della Darsena Europa è
il raddoppio della Porta a Mare nella nuova Stazione Marittima, che ingloba
anche la Fortezza Vecchia. Questi i numeri della variante nella tipologia
commerciale si passa da 3.500 mq a 12.500, il terziario passa da 20000 a 22000
mq, il turistico ricettivo da 10.000 a 11.000 mq, mentre i servizi pubblici
decrescono da 76.000 a 55.000 mq.
Non
si sa se tutto questo commercio, ad esempio, sarà fatto di negozi singoli,
centri commerciali e medie strutture. Da ultimo una nota a parte merita la
questione della Bellana, progetto lanciato alla fine degli anni 70, giunto
all'approvazione a metà degli anni 80, criticato all'epoca dalla grande
maggioranza, che oggi riaffiora come un inquietante fantasma, mentre la
realizzazione del porto Mediceo, che doveva costituire il cuore pulsante della
Porta a Mare, viene continuamente bloccata e procrastinata con miope
ostruzionismo.
Con
questa scelta si potrà riqualificare il centro storico e la Venezia, con il
nuovo piano strutturale.
Paolo Gangemi
Livorno
4 marzo 2015
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