A proposito di affermazioni infondate e di linguaggio
Rossana Rossanda parla così del desiderio:” ..desiderio non è sogno, è lucido confronto fra noi e quel che abbiamo davanti, noi e i rapporti che ci sono costruiti attorno, si nutre della volontà di non accettarli, di cambiare.” (Il manifesto, 30 maggio 2010)
Avverto spesso il desiderio di cambiare i rapporti, nella vita quotidiana, nella politica ed è un desiderio che muove soprattutto dalla esigenza di avere confronti improntati sulla autenticità, non appesantiti da sospetti e livori, e fuori dalla logica di rigidi schieramenti. Per questo non mi piace il linguaggio usato dal Comitato del No, per come lo leggo sulle pagine del Tirreno del 13 novembre. Linguaggio “guerriero”, tutto improntato sulla logica della emergenza, sulla ipotesi che chi non è d’accordo sulla localizzazione del nuovo ospedale dia informazioni infondate, e che ci siano avvoltoi (i Piombinesi) pronti ad approfittare delle difficoltà e a “scipparsi” risorse.
Ed a proposito delle risorse, vorrei ricordare che nessuno regala i finanziamenti, e che la Regione si limita ad anticipare una cifra di 130 milioni di euro, che la ASL6 dovrà restituire con la vendita di gran parte del patrimonio, che è pubblico e quindi di tutti/e noi.
“..L'accordo definisce i rapporti e le azioni coordinate fra le parti per garantire la partecipazione di tutti i soggetti interessati al programma di interventi per realizzare il nuovo presidio ospedaliero in località Montenero e le opere infrastrutturali connesse (l'adeguamento della viabilità esistente, la realizzazione di adeguate rotatorie e svincoli, corsie preferenziali, piste cicl abili). Il costo complessivo del nuovo ospedale sarà di 266.892.000 euro, di cui 185.413.000 a carico dell'azienda 6 di Livorno, e 81.479.000 da risorse private (project financing). Il costo dell'adeguamento delle opere infrastrutturali ammonta a 15 milioni di euro..” (dal sito della Regione Toscana)
Gli atti ufficiali degli Enti parlano chiaramente di tale vendita, nessun atto ufficiale parla del loro destino: devono essere “valorizzati”, cioè diventare appetibili per il mercato, così come il mercato dovrà essere sollecitato per investire circa 80 milioni di euro nella gestione dei servizi (avendone, come è naturale, un ritorno economico).
È di questo , e di altro ancora, che più volte, come Osservatorio Trasformazioni Urbane , abbiamo dato informazione, e non mi sembra che siano affermazioni infondate, a meno che non ci si dica che ciò che è scritto nei documenti ufficiali non ha fondamento. Sarebbe grave.
Consiglio, anzi, a chi vuole essere informato, di procurarsi e leggere l’Accordo di programma siglato tra i diversi enti il 24 maggio 2010.
Non abbiamo mai espresso contrarietà alla realizzazione di nuove strutture ospedaliere, abbiamo argomentato le ragioni che ci portavano a dare un giudizio negativo sulla localizzazione del nuovo ospedale, ragioni di natura urbanistica, in primo luogo, di preservazione dei beni comuni, di metodo nella formazione delle scelte. Si può, ovviamente, non essere d’accordo sulle nostre posizioni, ma dove sta il pregiudizio da parte nostra? Penso anche che sollecitare una Amministrazione a programmare interventi importanti all’interno di una seria e partecipata pianificazione urbanistica sia non soltanto opportuno, ma anche doveroso, se il nostro sguardo non si limita al qui e ora.
Daniela Bertelli
13 novembre 2010
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