Come Osservatorio Trasformazioni Urbane abbiamo inviato alle diverse autorità competenti, tre documenti in cui segnaliamo gli aspetti di criticità dell’iter adottato da Amministrazione Comunale livornese in relazione alla complessa operazione per brevità chiamata “ nuovo ospedale, e esprimiamo le motivazioni e i contenuti del nostro dissenso .
Il
primo: è inviato alla Garante regionale toscana della informazione
e della partecipazione, titolato significativamente “un simulacro di
partecipazione “.
Pensiamo
infatti che un’ opera di tale impegno
- che richiede un
complesso iter di variazione del vigente piano strutturale e dunque una
adeguata valutazione di impatto urbanistico e ambientale,
- che prevede tra
l’altro lo smantellamento di un parco pubblico la cui
realizzazione è costata, 30 anni fa , 2 miliardi di lire,
- che implica un
intervento pesante su un parco storico ( 1845 )
- che comporta la
dismissione dell’attuale ospedale di viale Alfieri,
meritasse
un progetto serio di vera partecipazione della cittadinanza fin dalle
prime mosse.
Invece,
a scelte fatte e non condivise (l’accordo di programma è sottoscritto nel giugno 2020) , a settembre 2020 con una conferenza stampa ci viene comunicato che
entra nel vivo il percorso di informazione e partecipazione, in prima battuta definito di
informazione e ascolto, promosso dal comune di Livorno in accordo con l’azienda
USL Toscana nord ovest.
Il
secondo documento è una istanza inviata alla Soprintendenza Archeologica, Belle
arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno e al Ministero per i Beni e
le Attività Culturali per segnalare
l’inosservanza delle norme di conservazione dei beni storici
architettonici di valore testimoniale.
Infatti
viene intaccata pesantemente la morfologia dell’ospedale storico ( anni 30 )
distruggendo
le gallerie vetrate che collegano i padiglioni e costituiscono la caratteristica
tipologica del nosocomio livornese .
Subiscono
pesanti variazioni per essere inglobati nella nuova struttura ospedaliera
i capannoni
della ex Pirelli, fin qui “tutelati” ( sono state respinte proposte
funzioni di parcheggi a servizio della zona ospedaliera che comportavano
interventi molto leggeri).
Pesante
è l’impatto sul parco storico ottocentesco noto come Parterre che dovrebbe
essere soggetto a rispetto e tutela .
Il
terzo documento è stato inviato alla
Corte dei Conti per segnalare il
sospetto di irregolarità nella gestione del denaro e del patrimonio pubblico, almeno da quanto è
dato di conoscere attraverso le notizie di stampa.
Il 9
settembre 2020 veniva annunciato che il comune di Livorno, attraverso una operazione
di permuta dai connotati vaghi, aveva
provveduto a cedere un’area comprendente il parco pubblico in zona ex
Pirelli, una striscia del Parterre,
i
capannoni lungo via della Meridiana, gli edifici siti in viale Carducci: la
palazzina oggi destinata a scuola, la sede dell’AUSER e l‘attuale sede degli
uffici parchi e giardini. L’operazione, strettamente legata al progetto nuovo
ospedale, veniva compiuta senza predisposizione di varianti agli attuali
strumenti di pianificazione,
senza le quali la costruzione della struttura
progettata costituirebbe un grave abuso edilizio.
Senza
variante e dunque senza variazione della destinazione d’uso risulta che il
comune ha ceduto all’Azienda sanitaria (che dal ‘93 ha perso il carattere
di organo della regione, per assumere a fine anni 90 la natura di ente pubblico
economico con piena autonomia imprenditoriale) beni di demanio pubblico non
alienabili (parco, edificio scolastico e sedi di uffici e magazzini
pubblici )
Come se
non bastasse il Comune per il carotaggio
(finalizzato a quantificare il livello dell’inquinamento su terreni che sono
stati alienati) sostiene una spesa che,
a nostro avviso, toccherebbe ai nuovi possessori .
In
conclusione, ogni pretesa di coinvolgimento in processi tardivamente adottati
che sembrano foglie di fico per nascondere l’irritualità e la dubbia
correttezza amministrativa dell’intera operazione “ nuovo ospedale “
appare poco convincente
e
non cambia la sostanza di un agire arrogante e decisionista che è l’opposto di una urbanistica trasparente e
partecipata .
Di
fatto la grande maggioranza della popolazione
livornese non è stata messa in
grado di capire le trasformazioni in progetto, che consistono tra l’altro nello smantellamento
dell’ospedale storico, destinato a diverso e non ben definito uso,
insomma
non è stata adeguatamente informata del fatto che la nuova struttura non si
aggiunge al vecchio ospedale ma lo sostituisce interamente ( fatto salvo
l’ottavo padiglione ) .
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