mercoledì 28 ottobre 2020

Osservatorio Trasformazioni Urbane abbiamo inviato alle diverse autorità competenti, tre documenti

 


Come Osservatorio Trasformazioni Urbane abbiamo inviato alle diverse autorità competenti, tre documenti  in cui segnaliamo gli aspetti di criticità dell’iter adottato da Amministrazione Comunale livornese in relazione alla  complessa operazione per  brevità chiamata “  nuovo ospedale, e esprimiamo le motivazioni e i contenuti del nostro dissenso .

 

Il primo:  è inviato alla  Garante regionale toscana della informazione e della partecipazione, titolato significativamente “un  simulacro di partecipazione “.

Pensiamo infatti che un’ opera di tale impegno

  • che richiede un complesso iter di variazione del vigente piano strutturale e dunque una adeguata valutazione di impatto urbanistico e ambientale,
  • che prevede tra l’altro   lo smantellamento di un parco pubblico la cui realizzazione è costata, 30 anni fa , 2 miliardi di lire,
  • che implica un intervento pesante su un parco storico ( 1845 ) 
  • che comporta la dismissione dell’attuale ospedale di viale Alfieri,

meritasse un progetto serio di  vera partecipazione della cittadinanza fin dalle prime mosse.

Invece, a scelte fatte e non condivise (l’accordo di programma è sottoscritto nel giugno 2020) , a settembre 2020 con una conferenza stampa ci viene comunicato che entra nel vivo il percorso di informazione e  partecipazione, in prima battuta definito di informazione e ascolto, promosso dal comune di Livorno in accordo con l’azienda USL Toscana nord ovest.

 

Il secondo documento è una istanza inviata alla Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali  per segnalare l’inosservanza delle norme di conservazione dei beni storici  architettonici di valore testimoniale. 

Infatti viene intaccata pesantemente la morfologia dell’ospedale storico ( anni 30 )

 distruggendo le gallerie vetrate che collegano i padiglioni e costituiscono la caratteristica tipologica del nosocomio livornese .

Subiscono pesanti variazioni per essere inglobati nella nuova struttura ospedaliera

i capannoni della ex Pirelli, fin qui “tutelati”  ( sono state respinte proposte funzioni di parcheggi a servizio della zona ospedaliera che comportavano interventi molto leggeri).

Pesante è l’impatto sul parco storico ottocentesco noto come Parterre che dovrebbe essere soggetto a rispetto e tutela .

 

 

Il terzo documento è stato inviato alla  Corte dei Conti  per segnalare il sospetto di irregolarità nella gestione del denaro e  del patrimonio pubblico, almeno da quanto è dato di conoscere attraverso le notizie di stampa.

Il 9 settembre 2020 veniva annunciato che il comune di Livorno, attraverso una operazione di permuta dai connotati vaghi,  aveva  provveduto a cedere un’area comprendente il parco pubblico in zona ex Pirelli, una striscia del Parterre,

i capannoni lungo via della Meridiana, gli edifici siti in viale Carducci: la palazzina oggi destinata a scuola, la sede dell’AUSER e l‘attuale sede degli uffici parchi e giardini. L’operazione, strettamente legata al progetto nuovo ospedale, veniva compiuta senza predisposizione di varianti agli attuali strumenti di pianificazione,

 senza le  quali la costruzione della struttura progettata costituirebbe un grave abuso edilizio. 

Senza variante e dunque senza variazione della destinazione d’uso risulta che il comune ha ceduto all’Azienda sanitaria  (che dal ‘93 ha perso il carattere di organo della regione, per assumere a fine anni 90 la natura di ente pubblico economico con piena autonomia imprenditoriale) beni di demanio pubblico non alienabili  (parco, edificio scolastico e sedi di uffici e magazzini pubblici ) 

Come se non bastasse il Comune  per il carotaggio (finalizzato a quantificare il livello dell’inquinamento su terreni che sono stati alienati) sostiene una  spesa che, a nostro avviso, toccherebbe ai nuovi possessori .

 

 

 

In conclusione, ogni pretesa di coinvolgimento in processi tardivamente adottati che sembrano foglie di fico per nascondere l’irritualità e la dubbia correttezza amministrativa dell’intera operazione  “ nuovo ospedale “ appare poco convincente

 e non cambia la sostanza di un agire arrogante e decisionista che è  l’opposto di una urbanistica trasparente e partecipata .

Di fatto la grande maggioranza della popolazione  livornese  non è stata messa in grado di capire le trasformazioni in progetto, che consistono  tra l’altro  nello smantellamento dell’ospedale storico, destinato a diverso e non ben definito uso, 

insomma non è stata adeguatamente informata del fatto che la nuova struttura non si aggiunge al vecchio ospedale ma lo sostituisce interamente ( fatto salvo l’ottavo padiglione ) .

 

 

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