Al
Presidente Regione Toscana Enrico Rossi
All’Assessora
regionale Anna Marson
Ai componenti dell’Autorità Regionale per
la partecipazione
Giovanni Allegretti - Ilaria Casillo – Paolo Scattoni
Al Sindaco di Livorno Filippo Nogarin
Ai capigruppo consiliari del comune di
Livorno
In un
presente difficile e complesso come quello attuale, forte è la tentazione di
scegliere strade e soluzioni semplificatorie. Accade allora che la politica
tradizionale, invece di assumere la complessità come occasione per
intraprendere strade nuove e coraggiose, si rifugia nel mero esercizio del
potere, mostra i muscoli, declama, genera figure di leader e governanti
“decisionisti” e salvifici”.
Bisogna,
appunto, decidere: la partecipazione, la messa in gioco di punti di vista
diversi , sono liquidate come una dannosa perdita di tempo (quando non
addirittura come eversione).
Decidere qui
e ora: è tutta una questione di tempo.
Per noi tempi
e metodi per giungere a decisioni sono strettamente connessi tra loro: proprio
perché abbiamo a cuore il futuro del territorio in cui viviamo e operiamo,
pensiamo che questo debba essere delineato attraverso la più ampia
partecipazione, restituendo a ciascuno la possibilità di esercitare i pieni
diritti di cittadinanza.
Desideriamo,
con questo documento, ragionare sui
tempi, e porre delle questioni a partire da fatti concreti, che hanno a che
vedere con il Piano Regolatore Portuale di Livorno, sui cui contenuti
torneremo, a breve, con considerazioni puntuali
Ottobre 2013: è la data del Progetto di Legge (P.D.L.
n°282 del 08/10/2013) inviato al Consiglio Regionale toscano per
iniziativa della Giunta regionale dal
titolo Norme per il governo del territorio.
Il PDL contiene 226 articoli, di cui 26 al capo III
“Disposizioni transitorie e finali”: non vi è alcun accenno ad un intervento
della Regione sostitutivo dei Comuni in relazione a piani dei porti di
interesse nazionale.
20/01/2014:
La Giunta regionale delibera una nuova stesura del PDL, che accoglie modifiche
ed integrazioni: anche in questa occasione non vi è alcun accenno ad un
intervento della Regione sostitutivo dei Comuni
in relazione a piani portuali.
12/11 2014:
viene pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana la Legge n°65
del 10 novembre 2014 dal titolo Norme per
il governo del territorio, nella quale compare l’art 237 “Disposizioni
transitorie per l’approvazione dei piani regolatori portuali dei porti di
interesse nazionale” con il quale si obbliga il Comune ad approvare “..entro 60 giorni dall’entrata in vigore”
della Legge le varianti ai Piani strutturali necessarie per l’approvazione
dei P.R.P. “In caso di mancato rispetto di tale termine la Giunta Regionale
attiva i poteri sostitutivi.”
La situazione prefigurata da questo articolo , cioè
un Comune che ha già adottato, alla entrata in vigore della legge, Varianti al Piano strutturale “necessarie”
per l’approvazione dei P.R.P. di
fatto è riferibile solo a Livorno,
mentre non si pone per gli altri 2 porti toscani di interesse nazionale
(Carrara e Piombino) e non si porrà mai visto che l’articolo in
questione fa parte delle norme transitorie.
Domanda:
cosa è accaduto tra gennaio 2014 e il novembre per indurre la Regione a
introdurre questo articolo?
Ci piacerebbe che il Presidente Rossi e l’Assessora Marson
lo spiegassero, magari recuperando terreno sul piano della informazione
e della partecipazione, enunciate anche nel corpo della Legge (art.36), ma
assai poco praticate.
Ancora date:
10 luglio
2008: Regione Toscana, Provincia di Livorno, Autorità portuale, Comune di
Livorno sottoscrivono l’Accordo procedimentale
“Al fine di procedere …alla
definizione del Piano Regolatore del Porto mediante accordo di pianificazione”
9 dicembre
2013: il Consiglio comunale di Livorno delibera di ratificare l’intesa tra
Regione toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno e Autorità Portuale,
stipulata il 26/11/2013 e di adottare una Variante al Piano strutturale ed al
regolamento urbanistico. Tale Variante che investe, tra l’altro, una parte consistente del territorio
comunale, chiamata “Porto città”, viene
definita “necessaria” al PRP e “anticipatrice” della revisione del Piano
Strutturale
Domande:
tra il 2008
ed il 2013, quindi con 5 anni di tempo, perché non è stato attivato e
realizzato un percorso di informazione e partecipazione che, quanto meno
chiarisse i motivi che rendevano
“necessario” un intervento non modesto su una parte delicata (e già ampiamente
compromessa) della città ?
Poteva,
l’Amministrazione Comunale esercitare il ruolo che le è proprio di governo del
territorio e operare in modo che non ci fosse “necessità” di varianti ai propri
strumenti urbanistici, soprattutto quando tali varianti costituiscono una seria
ipoteca anche per la redazione del nuovo Piano Strutturale?
E’ proprio
necessario per il porto
aumentare, nella Porta a Mare, quantità di residenze e di spazi commerciali ? o
di indicare nuovi consumi di costa e di posti barca (Bellana) prima di
realizzare il previsto approdo turistico nel Mediceo e nella Darsena Nuova ?
(La espressione “variante anticipatrice” non è solo una invenzione più o meno felice
all’interno del linguaggio tecnico dell’Urbanistica, indica piuttosto un modo
di operare “disinvolto” che considera, spesso,
gli strumenti di pianificazione e governo del territorio, per altro
liberamente assunti, un fastidioso ingombro. )
Sono domande che rivolgiamo a chi, componente delle
Giunte comunali, dei Consigli Comunali ha avuto a che fare con le decisioni
assunte in quegli anni ; le rivolgiamo anche ai tecnici, che in larga misura,
costituiscono la continuità
Ancora a proposito di tempi…
Lunga durata
Quando si parla di Piani Regolatori si parla di
interventi che, programmaticamente, avranno un iter di anni e di scelte
che avranno effetti di lunga durata
sulle vite individuali e collettive.
Fretta
È quella che sembra animare la Regione, ed in modo
particolare il suo Presidente, quando sollecita, in modo “coercitivo” il Comune alla approvazione
delle Varianti al Piano strutturale ed
al Regolamento urbanistico.
Domande
Che cosa ha intenzione di fare a questo proposito la Amministrazione Comunale ?
Intende, e se sì come, coinvolgere quanto meno la cittadinanza
attiva ?
Come intendono atteggiarsi i Gruppi consiliari ?
Rivolgiamo queste domande al
Sindaco di Livorno, alla Giunta Municipale, ai Gruppi consiliari.
Osservatorio trasformazioni
urbane - Livorno
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