Urbanistica e orti urbani.
Prendere il governo della città è un
rischio e una fatica improba, dopo anni di monopolio PD. Di certo si è infranto
il connubio tra portatori d’interesse privato, imprenditori senza rischio, e
partito di governo cittadino, insomma si è rotto il compromesso storico che ha
legato insieme i poteri economici e politici della città, e dunque volano gli
stracci e si consumano le ritorsioni.
Come interpretare altrimenti
l'improvviso risveglio d’interesse per un'area di trasformazione a servizi (art
44) di cui si è lasciato decadere il termine stabilito per la convenzione per
una parziale edificazione, e su cui non insiste a oggi nessun progetto?
Noi crediamo che non di nuove case in
costruzione abbiamo bisogno, quanto di utilizzare lo sfitto e i vuoti a
perdere, di avere a disposizione appartamenti in affitto a prezzi sostenibili,
e appunto orti urbani e spazi di aggregazione. Ci sono in città due fronti
opposti e divaricanti, l'uno che vuole difendere il potere e le ricchezze
consolidate, e criminalizzare i lavoratori senza più lavoro che provano a
organizzare la resistenza civile, l'altro che appunto rappresenta la resistenza
cittadina di contro un potere economico e politico alleati con un patto di non
belligeranza che ha garantito rendite parassitarie, al posto di eque rendite ed
equi profitti. Insomma della specie di Benetti, che avendo già realizzato
profitti ben superiori agli investimenti, vendendo le aree per costruire case
dove erano previsti servizi a un porto turistico nel Mediceo, che infatti non
c'è (forse perché non avrebbe più alcun senso insistere con la Bellana), ora
vuole il grande bacino per le riparazioni navali a suo uso esclusivo per le sue
barche di lusso, che può in qualsiasi momento delocalizzare altrove. I
riparatori navali (meno legati all’ex amministrazione locale?) resterebbero a
bocca asciutta. Del resto il monopolio è un fatto normale a Livorno, dalla
cultura al commercio alle costruzioni. Visto che sono sempre gli stessi
soggetti a operare, siamo sicuri che siano i migliori? Non sempre le coop.
hanno saputo smarcarsi da questa palude, anzi troppo spesso hanno finito a
essere molto simili alle imprese invece di un modello diverso di operatori
attenti più al sociale che all'economia, comprese le coop di costruzione. Nel
caso di via Goito, tra l'altro, l'area edificabile è concentrata in una sottile
fascia a bordo dell'appezzamento, che tanti giovani e meno giovani di buona
volontà, hanno trasformato da discarica abbandonata in buon terreno coltivato, con
rispetto e autodisciplina ammirevoli. Dunque la loro presenza non ostacolerebbe
la costruzione di nuove case, se proprio non se ne può fare a meno, e comunque
non prima che siano stati forniti finalmente i dati conoscitivi del PRG vigente
dagli uffici di urbanistica, oggi semi paralizzati. Personale qualificato e
risorse ci sarebbero se fossero riorganizzati e messi in grado di funzionare. Così
magari potremo conoscere, in quel turbinio d’indici spostati da un'area di trasformazione
all'altra, le trasformazioni realizzate negli anni, ricostruendo con precisione
i volumi consumati e quelli residuali, visto che negli incontri infruttuosi con
l’ex responsabile dell'urbanistica, organizzati dall'assessore Grassi
all'urbanistica, è emerso che nessuno si è preoccupato di rendicontare ogni
anno lo stato di avanzamento della realizzazione del PRG, così come era
previsto dalle normative del piano mai attuate. Solo l'OTU a quanto ne sappiamo,
ha richiesto un consuntivo dal comune, che non è stato mai consegnato
all'osservatorio di urbanistica e alla città, alla faccia della trasparenza.
Livorno 3 ottobre 2014