di Paolo Gangemi
Il Presidente
della Regione Enrico Rossi insiste su una scelta perdente: lo spostamento
dell'area ospedaliera a Montenero, già bocciata dai Livornesi al referendum;
osteggiata da 10mila firme di cittadine e cittadini raccolte in gran parte al
Poliambulatorio; e sconfitta sonoramente alle elezioni amministrative.
Il nuovo
Sindaco Nogarin votato da molta della sinistra per Raspanti regge alle indebite
pressioni di Rossi, nel rispetto degli impegni assunti in campagna elettorale.
L'OTU ha più
volte spiegato, in dettaglio, il perché della nostra contrarietà, che potremmo
sintetizzare in poche parole: meglio un ospedale nuovo in viale Alfieri, nel
baricentro della città, che un nuovo ospedale in una zona periferica.
Tra l'altro insistere con progetti finanziari, come quelli già' sperimentati
in Veneto e anche in Toscana con esiti drammatici per la sanità, non pare
davvero operazione sensata, e spiega una volta di più, la sconfitta elettorale.
Project financing significa privatizzazione dei servizi ospedalieri e
indebitamento e fuori controllo.
Rossi non chiarisce che il finanziamento regionale, e solo un prestito da
restituire, prelevato dal fondo di rotazione, e che non è comunque vincolato
alla localizzazione del nuovo ospedale.
La notizia di finanziare la ristrutturazione dell’ospedale di Siena
chiarisce che si può utilizzare questo finanziamento anche per terminare il
nuovo ospedale in Viale Alfieri.
E’ di buon senso continuare l'opera di ristrutturazione dello storico
nosocomio di Viale Alfieri, opera iniziata con il Progetto Mariotti (già
costata 100 milioni delle vecchie lire), visto che sono sufficienti altri 80
milioni di euro per realizzarlo. Servirebbero, invece, 300 milioni salvo
aumenti in corso d’opera, per costruire un piccolo ospedale in Via Mondolfi,
spostamento in contrasto con le normative e le invarianti del Piano strutturale
Cagnardi, consumando tra l’altro prezioso territorio collinare, inoltre con il
decentramento andrebbe a impattare con nuova massiccia cementificazione l'area
pedecollinare e collinare, assai delicata per l'assetto idrogeologico a rischio
medio alto.
I livornesi sanno per esperienza diretta, come la posizione centrale
dell’attuale ospedale lungo viali di scorrimento veloce, consentano una buona
accessibilità anche con i mezzi pubblici, inoltre nella zona retrostante
esistono molte aree libere e pubbliche che permettono di creare nuovi accessi,
e di dotare di ampio parcheggio l'attuale ospedale, mentre la viabilità e la
fruibilità per gli anziani senza auto privata, peggiorerebbe nella nuova
localizzazione. Si possono ristrutturare e sostituire in parte gli edifici
dell'ospedale storico con nuove strutture, com’è stato per la piastra
chirurgica definita allora “ad alta intensità di cura”. Una volta salvaguardato
l'impianto planimetrico, le belle gallerie vetrate di collegamento, l'edificio
centrale prospettante sul viale Alfieri, sono autorizzati, sentito il parere
della Sovraintendenza (niente ha vietato in passato, niente vieta ora),
adeguamenti funzionali resi necessari per il miglioramento dell'efficienza e
della messa a norma del nosocomio; migliorando il confort.
Il consiglio
comunale e le sue commissioni devono mettersi al lavoro concordando con la
Giunta l’iter che permetta partendo dal Piano Mariotti di terminare il nuovo
ospedale in Viale Alfieri, costruendo le strutture che garantiscano la salute
dei cittadini.
La Regione
Toscana deve finanziare il progetto.
Bisognerà che
anche il PD, che sta tentando l'ultima difesa di una proposta ormai non più in
agenda, raccontando di penali inesistenti se ne faccia una ragione.
dell’Osservatorio
Trasformazioni Urbane
Livorno 6 settembre 2014
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