Pesante grido di accusa nei confronti dell’Amministrazione
Comunale quello dell'ex assessore Grassi, che denuncia la mancanza di volontà
di adottare un nuovo Piano Strutturale.
Il
continuo terremoto in giunta, che ha portato a ripetuti cambi di deleghe e
sostituzioni di assessori, rivela divisioni e rotture, della maggioranza prima,
e ora dentro il PD ben oltre il livello
di guardia, e c'è da supporre che attorno al ridisegno della città non ci sia molta
armonia. Il fatto di aver incaricato della
redazione del nuovo Strumento urbanistico lo studio Gregotti-Cagnardi senza la
cittadinanza ne sia stata minimamente informata, dà il segno dello scontro tra
interessi diversi sulla città.
Non possiamo che convenire nel merito di alcune
questioni sollevate da Grassi. Che la macchina comunale non sia pronta a
fornire un quadro chiaro e attendibile sulla realizzazione del piano in vigore,
non c'è dubbio. L’abbiamo sottolineato nella lettera aperta, dopo l’incontro
avuto con lo stesso Grassi e l’Ing. Chetoni, denunciando che le prescrizioni
del prg non sono state seguite, e il responsabile dell'urbanistica non si è
preoccupato di monitorare nei tempi e modi previsti, il percorso di attuazione
del PRG.
Tra le altre cose, abbiamo già sottolineato che
nell’ufficio comunale competente il sistema adottato per la registrazione
informatica dei DIA è talmente indifferenziato, da essere poco utilizzabile in
fase di verifica delle capacità edificatorie residue, e soprattutto per una
valutazione dello stato di trasformazione urbane rispetto alle previsioni.
Fin qui dunque concordiamo con i rilievi
fatti, ma per il resto il disaccordo è totale, visto che l’ex assessore Grassi
si dichiara sostenitore di quella urbanistica contrattata, che tanti danni ha
prodotto e contro la quale è nato il primo gruppo fondatore dell'osservatorio
trasformazioni urbane. Nella città è diventata centrale la produzione di
incrementi della rendita immobiliare derivante dalla urbanizzazione e
costruzione di edifici, ed i poteri dominanti hanno avuto come loro strumento
tale ”urbanistica contrattata”. L’urbanistica contrattata e finanzia rizzata
non ha provocato alcun effetto positivo: il disagio delle cittadine e dei
cittadini è aumentato, i problemi nodali (la casa, i trasporti, l’ambiente, la
salute, l’equità) sono diventati via via più gravi. Si è approfondito il solco
inaccettabile tra la “città dei cittadini” e la “città della rendita”.
Così come non è accettabile procedere con nuove
varianti piccole o grandi, per armonizzare gli interessi privati con quelli di
cassa dell’amministrazione comunale, con operazioni, che poco hanno a che
vedere con l'interesse comune.
Ribadiamo la necessità del ridisegno della
città nuova, alla luce delle criticità emerse, coinvolgendo per la prima volta
i cittadini, portatori di un interesse non profit, al di fuori proprio di
quegli affari privati su cui è incentrata la contrattazione nel piano contrattato.
Idea ben diversa da quella di De Filicaia,
che avendo fatto una consultazione nel suo partito e dintorni, e ascoltato un
po’ di operatori economici, pare ritenere concluso l’ascolto della città,
mentre noi aspettavamo di vedere concretizzato il progetto di partecipazione,
promesso da Grassi e dal Sindaco fino dal programma elettorale. Certo ormai la
preoccupazione che non esista un’effettiva volontà di adottare il nuovo Piano
Strutturale è diventata quasi certezza, e in questo contesto tutte le operazioni
di valorizzazione dei beni da alienare, per realizzare le follie megalomani di
delocalizzazione dell'ospedale, suonano più pericolose che mai, continuando le
perverse pratiche di trasformazioni senza progetto. Bisogna fermare ogni nuova
operazione di speculazione, peraltro senza benefici per la maggioranza dei
cittadini.
Per OTU
Daria Faggi, Daniela
Bertelli, Tomaso Tocchini e Leonardo Bertelli.
Livorno 18 gennaio 2013
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