lunedì 2 aprile 2012

Il costo e il tempo della democrazia di Daria Faggi

Si è svolto a Firenze un incontro sulla "Partecipazione e democrazia, osservazioni e proposte verso la revisione della Legge regionale sulla partecipazione" organizzato dal Gruppo Consiliare Regionale Federazione della Sinistra - Verdi.
Monica Sgherri (che ha partecipato a un recente incontro con l'osservatorio trasformazioni urbane), introducendo l’iniziativa ha sottolineato l'importanza per la Toscana, di rinnovare la legge 69 del 2007 che regolamenta i processi partecipativi finanziati dalla Regione.
Dibattito assai interessante e ospiti autorevoli: tra gli altri il Presidente Enrico Rossi e l’assessore Alberto Lucarelli della giunta napoletana di De Magistris.
Vale la pena di comunicarvi le parti a mio avviso più significative. Intanto si è detto che i tagli del numero degli eletti e l'abolizione di province e circoscrizioni sono manovre gravissime e tagli alla democrazia. Alcuni interventi hanno rilanciato la proposta di tagliare stipendi troppo alti e privilegi e sprechi inaccettabili ma non il diritto alla rappresentanza. Appena accennato un tema importante come i costi della politica e il finanziamento dei partiti e di tutte le altre forme associate e organizzate della democrazia. Noi come sempre preferiremmo forme di sostegno garantite e sicure che consentano ai partiti e non solo di avere gratuitamente i mezzi per riunirsi far conoscere le proprie idee organizzare lotte e la propaganda elettorale. Certamente non concordiamo con chi è contrario alla spesa pubblica per la democrazia. Non vogliamo che solo i ricchi facciano politica ma non ci piace che ci si possa arricchire facendo politica. Sulla legge vi è stato un convergere di opinioni riguardo al fatto che oggi la partecipazione dei cittadini è diventata elemento essenziale per tutte le scelte importanti, che intervengono direttamente sulla qualità della vita della collettività. Democrazia rappresentativa e democrazia diretta possono e devono integrarsi e alimentarsi a vicenda.
Certo non si sono approfonditi tutti i problemi, ma gli interventi di tutti sono stati a sostegno di forme di confronto per rispondere a questa nuova domanda di partecipazione della cittadinanza, riconoscendo che c’è bisogno di un’articolazione più complessa della democrazia in presenza di una società sempre più complessa e meticcia, per cui bisogna trovare forme inedite di scambio tra amministratori e residenti.
Per ora possiamo essere soddisfatti delle dichiarazioni di intenti circa la necessità di continuare a coltivare la pratica della partecipazione. Distinguendo magari in modo migliore, nelle forme nei luoghi e nei tempi tra il confronto con le lobby di portatori di interessi economici (legittimi) e i portatori di diritti universali, quali il diritto alla socialità alla sicurezza ambientale, alla salute e alla giustizia sociale. Queste istanze devono costituire la bussola per ogni scelta economica e di trasformazione del territorio. Il tempo speso per fare scelte più consapevoli e condivise è tempo ben speso per il bene comune e la convivenza democratica.

Daria Faggi
dell’Osservatorio trasformazioni urbane - Livorno

Firenze 31 marzo 2012

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