Diritto alla città futura
Un contributo alla progettazione di un processo partecipativo
sul Piano Regolatore della città di Livorno.
Premessa : lettera aperta alla Amministrazione Comunale.
Con questo progetto, redatto nei termini previsti dalla attuale legislazione regionale, intendiamo sollecitare il sindaco di Livorno a mettere in pratica gli intendimenti, più volte espressi, di promuovere la partecipazione attiva della cittadinanza in occasione della redazione del nuovo Piano Strutturale e mettere in campo il nostro impegno per la realizzazione di un progetto costruito con la reale collaborazione della cittadinanza, senza la quale sarà difficile colmare la distanza tra istituzioni e livornesi (per nascita, per scelta, per avventura o per caso).
Il progetto, che presentiamo in forma di bozza (e dunque emendabile e migliorabile), si fonda sul presupposto di un lavoro di collaborazione costante tra Amministrazione Comunale e cittadinanza e prevede, quindi:
1. La creazione di un Urban Center dove consultare in tempo reale tutta la documentazione prodotta e richiesta.
2. La possibilità di utilizzo dei locali delle circoscrizioni e del personale.
3. La disponibilità dei redattori del piano e degli uffici del piano a collaborare per la realizzazione del progetto di partecipazione.
Da parte nostra ci impegnano a :
1. raccogliere le firme perché la proposta diventi rappresentativa della volontà e del convincimento di un campione significativo di livornesi, nei termini previsti dall’attuale legislatura regionale,
2. mettere a disposizione professionalità e competenze a titolo volontario e gratuito per agevolare il lavoro degli esperti selezionati o scelti dall'amministrazione comunale.
La costruzione di una “città delle cittadine e dei cittadini” è fondata sulla possibilità di coinvolgere la cittadinanza attiva, e tendenzialmente tutti gli abitanti, a partecipare al governo della città fin dai primi momenti della sua progettazione, ad esprimere le esigenze ed ad esprimersi sulle scelte per orientare, verificare, correggere momento per momento le azioni ed i risultati di chi è preposto dall'amministrazione alla redazione del piano.
Ambito territoriale di riferimento
L’ambito territoriale di riferimento per il progetto dovrebbe essere quello del Comune di Livorno, comprendendo con questo anche l’area costiera e portuale; la popolazione residente nell’area è quindi di 161.131 abitanti, di cui femmine 84.242 e maschi 76.889.
Sarà da verificare successivamente l’influenza con le aree connesse dei comuni contermini (Collesalvetti, Rosignano, Pisa).
Oggetto e obiettivi
Proponiamo che in occasione della predisposizione dei nuovi strumenti urbanistici (piano strutturale e regolamento urbanistico) della città venga attivato un processo partecipativo, predisponendo un progetto di coinvolgimento della cittadinanza in tutte le fasi.
Oggetto di tale processo dovrebbe essere tutto il percorso amministrativo e tecnico che, dall'esame dello stato di fatto corredato di dati numerici ed oggettivi, attraverso l'indicazione di finalità ed obbiettivi generali, porta alla redazione del nuovo piano strutturale e del relativo regolamento urbanistico, nonché alla loro attuazione.
Dovrebbero essere comprese quindi
• la discussione e l’approfondimento delle “linee guida” già approvate dal Consiglio Comunale senza coinvolgimento dei cittadini nella formazione delle scelte, confrontandole con i sogni e bisogni espressi dalla popolazione;
• la messa in campo, nelle fasi di predisposizione, redazione, adozione/approvazione, attuazione, di molteplici forme e modelli di partecipazione attiva tali da migliorare le relazioni cittadini-Amministrazione Comunale.
L'Amministrazione Comunale ha già fornito indicazioni di finalità ed obbiettivi generali nella fase di avvio del procedimento della revisione del Piano Strutturale e ha predisposto la gara per l'affidamento dell'incarico di redazione del nuovo piano con tempi previsti per tale redazione di 36 mesi. Intendiamo inserirci in tale percorso per dare voce ai cittadini fino dalle fasi iniziali delle scelte dei tecnici e della Amministrazione Comunale.
Obiettivi specifici:
- cessazione di varianti al piano vigente e di scelte di assetto territoriale in assenza di partecipazione dei cittadini e in assenza di linee di piano partecipate
- scelte sull'assetto territoriale futuro vincolate ai risultati della partecipazione
- realizzazione di un “urban center” per una forma di partecipazione permanente sulle trasformazioni urbane
- sviluppo di modalità di educazione all'uso della città per giungere ad una appropriazione cosciente del diritto alla città come “bene comune”
Contesto di riferimento
La città di Livorno è stata investita in questi ultimi anni da processi che ne hanno profondamente mutato la fisionomia economica-produttiva nel segno di un depauperamento del tradizionale apparato economico: crisi della cantieristica, delle attività portuali; delocalizzazione di realtà industriali non bilanciata da interventi atti a far decollare servizi, turismo, commercio; chiusura di attività commerciali nel centro cittadino.
In questo quadro è naturale che siano numerosi gli elementi di disagio sociale, tra cui:
1- il territorio soffre di carenza di abitazioni per una utenza a reddito basso o nullo (giovani singoli, coppie di giovani disoccupati o sottoccupati, anziani con pensioni insufficienti, immigrati etc.) a fronte di una presenza eccessiva di “seconde case” vuote; inoltre ad oggi la crisi sociale durissima ha provocato rilevanti perdite di lavoro e casa specie per le nuove famiglie e difficoltà di trovare occupazione per i giovani in uscita dal mondo della scuola, con conseguenti fenomeni di marginalità sociale e aumento di intolleranza razzista.
2- parte del territorio agricolo è interessato da occupazione frazionata ed abusiva ;
3- la nascita di comitati per singoli problemi di modifiche territoriali (rigassificatore off shore, sede del nuovo ospedale, cava del Limoncino, via Grande, aria pulita quartieri nord…), se da una parte testimonia la volontà di numerose persone di non essere solo oggetto di decisioni, dall’altra sono il sintomo del mancato coinvolgimento della cittadinanza da parte delle Istituzioni, con il risultato di un rapporto conflittuale tra governanti e governati, che genera spesso “rabbia” e senso di frustrazione e sfiducia tra la cittadinanza e incapacità da parte degli organi di governo di esercitare il proprio ruolo con autorevolezza e concrete prassi democratiche.
Elementi di impatto su paesaggio e ambiente
Il nuovo piano strutturale stabilirà le grandi direttrici strategiche (economiche, sociali, territoriali) che orienteranno nei prossimi anni tutti gli interventi di trasformazione e conservazione dei luoghi, nonché le tutele ed i vincoli da applicare alle diverse parti del territorio comunale, ed è un disegno che avrà un forte impatto sulla vita quotidiana e sulle relazioni sociali dei cittadini e delle cittadine che hanno il diritto ed il dovere di essere protagonisti di scelte che li riguardano fortemente.
Il piano strutturale ha, con le sue proposte di trasformazione, impatti fondamentali su territorio e ambiente in quanto ridisegna le invarianti strutturali e le nuove scelte di struttura urbana e ridefinisce lo statuto dei luoghi. Il piano riorganizza viabilità e modalità di spostamenti, urbanizzazioni primarie (sistemi di fognature, raccolta acque piovane, smaltimento rifiuti e siti di stoccaggio, sistemi di risparmio energetico etc ) e urbanizzazioni secondarie (dal verde, alle scuole ai servizi socio sanitari).
Le fasi del progetto, i metodi e le tecniche da utilizzare
Fase a) Analisi preliminari
Si tratta di una fase iniziale comprendente l'analisi dei dati sullo stato di realizzazione del piano in vigore in relazione agli obiettivi qualitativi e quantitativi indicati nelle schede di sintesi e gli scostamenti avuti in corso d'opera; l’obiettivo è la creazione di una base di informazioni condivise per la discussione sulle ipotesi di città nuova, per indicare i parametri comuni per una corretta valutazione di trasformazione migliorativa o peggiorativa.
Verrà costituito un “comitato di garanzia” che monitori tutto il processo durante il suo svolgimento.
Fase b) Informazione
Ha l’obiettivo di
- informare i cittadini livornesi della possibilità di prendere parte alle attività del processo partecipativo
- dare le informazioni di base su cos’è un Piano Strutturale e un Regolamento urbanistico, quali contenuti sono previsti, a cosa servono, quali documenti esistono già.
Verranno preparati materiali cartacei (volantini, manifesti da affissione, guida del partecipante), un sito internet interattivo (con web forum e geoblog), verranno organizzate conferenze stampa e giornate di informazione in piazza.
Fase c) Ascolto del territorio
Verranno realizzate interviste faccia a faccia a testimoni eccellenti della società civile, ai portatori di interesse, ai rappresentanti delle associazioni e ai componenti dell’ufficio di piano (metodo di campionamento “a cascata”), per estrapolare i temi chiave da approfondire nelle fasi successive. Si utilizzeranno anche tecniche di animazione territoriale (es. sociodrammi per luoghi sparsi in centro e nelle periferie).
Fase d) Esplorazione delle alternative
Verranno organizzati eventi di approfondimento di riflessione sulla città del futuro, come future search conferences, camminate di quartiere, interventi specifici per le scuole medie, superiori e per gli studenti universitari (metodo delle “cartoline dal futuro”). Verranno coinvolti gruppi di artisti che lavorino sul futuro della città.
Fase e) Proposte
Verranno organizzati laboratori ed eventi:
1) su temi trasversali individuati nelle fasi precedenti del percorso – come contributo alle linee strategiche del PS. Per esempio
- varianti al piano già approvate e stato di avanzamento di progetto
- relazione sui problemi esistenti e sugli obbiettivi
- proposte dei pianificatori
- confronto con piano del porto
- viabilità
- sviluppo sostenibile (previsione economiche ed energetiche).
- Sistema delle relazioni verde centri civici, centri culturali e di spettacolo, sport.
2) sull’identità del territorio – come contributo allo statuto del territorio del PS
3) su specifiche aree territoriali (la città verrà divisa in aree più piccole del cinque circoscrizioni, corrispondenti ai quartieri storici) – come contributo al quadro conoscitivo del PS e del RU
Fase f) Restituzione
I risultati delle proposte verranno presentati alla città, all’ufficio di piano e all’Amministrazione Comunale.
- verrà preparato un testo finale con le proposte dei partecipanti che sarà presentato in un’assemblea pubblica e a cui verrà data massima diffusione.
- Verrà costituito un “gruppo di garanzia” tra i cittadini partecipanti che continueranno a confrontarsi con l’AC e i redattori del piano.
Al termine del processo il testo finale verrà distribuito ai partecipanti e illustrato in occasione di una assemblea pubblica. Il testo sarà reso disponibile in rete e presso l’U.R.P. del Comune.
Le amministrazioni avranno tempo per riflettere sulle proposte e accettarle o rifiutarle (motivando la scelta) in una assemblea finale.
Le fasi da b) a f) dovranno essere ripetute sia per il Piano Strutturale che per il Regolamento Urbanistico.
Fase g) Monitoraggio partecipato dell’attuazione del piano.
La parità di espressione di tutti i punti di vista sarà garantita attraverso la presenza nei laboratori di facilitatori gestiranno la discussione dei gruppi secondo le regole dell’ascolto attivo e siano in grado di gestire l’eventuale conflittualità in modo costruttivo e trasformativo.
L’eguaglianza di accesso al dibattito sarà garantita attraverso una capillare informazione preventiva mirata a diverse fasce di popolazione) in modo che sia garantita la presenza nel dibattito di tutti i punti di vista.
Lo schema delle fasi di lavoro dovrebbe quindi essere:
PIANIFICA-ZIONE REDAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE Implementazione
REDAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
PARTECIPA-ZIONE Fase
a Fase
b1 Fase
c1 Fase
d1 Fase
e1 Fase
f1 Fase
g1
Fase
b2 Fase
c2 Fase
d2 Fase
e2 Fase
f2 Fase
g2
Partecipanti
Sarà coinvolto nel processo partecipativo:
- un campione stratificato di cittadini dall’anagrafe cittadina garantendo la parità di genere (800 persone)
- volontari, cittadini attivi (almeno 200 persone) ad iscrizione volontaria
- studenti delle scuole superiori - 300 persone – coinvolgimento di 15 classi in istituti diversi
- studenti universitari (200 persone) garantendo la parità di genere, in collaborazione con UniPi e UniFi
- Residenti stranieri (100 persone) garantendo la parità di genere, estrazione dall’anagrafe cittadina e collaborazione con associazioni e consulta degli stranieri.
Verrà quindi coinvolto circa l’1% della popolazione.
I laboratori, gli eventi e le assemblee verranno svolti in locali completamente accessibili per consentire la partecipazione anche a persone con ridotta capacità motoria.
I volantini ed il materiale informativo verrà tradotto nelle lingue maggiormente diffuse per coinvolgere anche la popolazione immigrata, da valutare anche l’utilizzo di mediatori locali;
Si cercherà di coinvolgere anche la popolazione anziana attraverso le associazioni e le organizzazioni sindacali specifiche radicate sul territorio, utilizzando anche stampa e tv locale
Verranno contattate le associazioni esistenti sul territorio.
Verranno diffuse le informazioni sul processo all’interno della Stazione FS.
Sarà agevolata anche la partecipazione paritaria di genere :
• Stratificando il campione dei cittadini estratti ad hoc
• Articolando le iniziative in orari funzionali ed attivando forme convenzionali e/o di coinvolgimento con asili nido (servizio di baby sitting);
• in collaborazione con le associazioni livornesi che si occupano della cultura femminile anche in relazione alla pianificazione della città.
Neutralità e imparzialità durante e dopo il processo
Verrà costituito un “comitato di garanzia” sin dalle prime fasi del processo, in modo da poter monitorare tutte le fasi successive in modo il più possibile neutrale ed imparziale. Del comitato di garanzia faranno parte soggetti tecnici e/o politici, rappresentanti dei cittadini che hanno proposto il percorso partecipativo e personaggi del territorio di chiara fama e riconoscibilità .
Devono essere previsti meccanismi o procedure di monitoraggio ex post che coinvolgano i partecipanti dopo la fine del processo partecipativo. Al termine del processo sarà costituito un “comitato di monitoraggio” del processo che affiancherà le attività dell’Ufficio di Piano al fine di poter conoscere dettagliatamente le problematiche e le soluzioni emergenti e poterle comunicare ai cittadini. Del comitato di monitoraggio faranno parte i cittadini e gli esperti che ne facciano domanda alla conclusione della scrittura del testo finale.
Forme di comunicazione
• Informazioni tramite U.R.P. del Comune, cartelloni informativi, comunicati stampa, volantini e manifesti, radio e tv locali.
• Utilizzo del web, sia con un sito internet dedicato (che dovrà contenere le informazioni sul processo, i documenti prodotti da scaricare, un blog - geoblog per i cittadini) sia con l’utilizzo del web 2.0, anche in collaborazione con i siti già esistenti e rilevanti per il territorio locale (es. quotidiani on line)
• I documenti principali dovranno essere tradotti nelle lingue più diffuse tra gli immigrati (cinese, albanese, rumeno, arabo).
• Richiesta ai cittadini promotori di farsi “megafoni” del processo.
Continuità dei processi partecipativi: i luoghi della partecipazione
La città di Livorno è già stata animata negli anni precedenti da percorsi partecipativi strutturati di diverse tipologie ed entità, in particolare
- Cisternino 2020, per la destinazione d’uso dell’edificio del Cisternino di città
- Pensiamo in Grande, per la riorganizzazione dell’area del pentagono del Buontalenti
- Io a Livorno l’anno prossimo…, per la progettazione delle politiche giovanili con gli studenti degli istituti superiori di Livorno
A Livorno si sono anche svolti eventi partecipativi di vario tipo.
Nello stesso tempo e sullo stesso territorio si sono però sviluppati anche fenomeni di conflitto sociale diffuso, come nel caso della realizzazione del terminale di rigassificazione off shore e della Cava del Limoncino, oltre che la vicenda del referendum contro la delocalizzazione dell’ospedale di Livorno.
Riteniamo che sia necessario dare continuità alle forme di partecipazione e che queste siano estese ai temi cruciali per il futuro di Livorno, come quelli trattati nel piano strutturale e nel regolamento urbanistico comunali.
Sarà necessario anche rendere permanente la pratica partecipativa, per esempio istituendo dei luoghi prescelti per la partecipazione, che potrebbero essere uno centrale (urban center – Cisternino), e luoghi decentrati nelle sedi delle circoscrizioni.
E’ auspicabile anche la predisposizione di un regolamento locale sulla partecipazione sulla base del protocollo d'intesa firmato nel rispetto della legge regionale 69/2007.
Benefici e risultati attesi
Molti e rilevanti sono i risultati di un progetto di reale coinvolgimento di soggetti che non sono portatori di interessi personali ma bensì interessati alla fruizione di luogo pubblico della città, teatro di scambio relazionale e sociale oltre che economico di tutti i cittadini.
1) Riduzione dello spreco sia in termini di immobili pubblici abbandonati al degrado o ceduti a privati ponendo un freno alla svendita di beni comuni (in periodo di carestia è un pensiero verso il futuro e le prossime generazioni).
2) Aumento di servizi come una delle risposte alla rilevante crisi occupazionale. Passare alle energie pulite e rinnovabili è fattore economico di assoluta importanza sia in termini occupazionali che di risparmio di spesa socio sanitaria.
3) Affermazione della priorità del bene collettivo: questo avrà ricadute in termini di aumento del senso civico, della socialità e della cultura della convivenza democratica. Imparare a prendersi cura dello spazio pubblico e degli interessi collettivi può ridare sicurezza a chi soffre di una tremenda solitudine che si trasforma in paura dell'altro.
4) Salvaguardia dinamica del territorio, oggetto non di pratiche consumistiche, ma di azioni di intervento stabile e duraturo di manutenzione ordinaria e straordinaria, di grandi opere di salvaguardia e di messa in sicurezza.
In definitiva potremmo avere città più verdi, meno inquinate, con meno traffico, più rispetto di una città al cui ridisegno si è partecipato, e dunque è sentita come bene collettivo da curare, migliore occupazione, minor spreco di territorio per l’interesse di poche famiglie.
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