LE BUONE INTENZIONI
Da quando, ai primi di ottobre del 2009, è iniziato una sorta di confronto a distanza tra il Sindaco (e alcuni assessori) ed i dissenzienti sulle scelte urbanistiche che hanno condotto alla localizzazione del nuovo ospedale, pur impegnandomi nel cercare di impedire l'infelice scelta, tuttavia avvertivo una specie di scontentezza, di fastidio, a trovarmi su posizioni così radicalmente contrarie a persone con cui avevo condiviso nel passato idee e battaglie, persone che anche recentemente nell'ultima fase elettorale amministrativa mi erano sembrate proporre alcune linee di governo non lontane da ciò che mi pareva desiderabile.
Sono andato quindi a rileggermi ciò che il Sindaco scriveva nel suo programma elettorale :
“insieme per governare il cambiamento...., superamento di una visione gerarchica..., idea della partecipazione come motore di cambiamento..., i cittadini non più solo destinatari delle azioni di governo, ma essi stessi azioni di governo..., la partecipazione si evolve a strumento per costruire e mantenere i legami sociali, per riaffermare e difendere una visione comunitaria del territorio...., Livorno “città della partecipazione”
“è finita l'espansione edilizia della città..., recupero del centro come motore autonomo dello sviluppo di Livorno...,la rinnovata identità non sarà caratterizzata da una sua espansione residenziale in aree non urbanizzate o individuate nei sistemi ambientali e/o agricoli...”
e, nelle dieci righe dedicate al Nuovo Ospedale, non si parla di delocalizzazione o di alienazione tramite valorizzazione della gran parte del patrimonio dedicato alla salute, ma di un Ospedale come nodo terminale di una rete, come una pedina di una rete integrata e coordinata tra i presidi ospedalieri nell'ambito del territorio livornese e dell'Area vasta.
Ma allora, visto l'evolversi degli avvenimenti, quanto enunciato nel programma era solo un elenco di buone intenzioni, non linee di governo su cui orientare la propria azione amministrativa, non una sorta di patto con i propri elettori, ma un contenitore di idee appetibili per i probabili elettori da abbandonare quando non servono più, specchietti per le allodole !
Ma allora i soli difensori del programma elettorale del Sindaco sono coloro che si sono trovati costretti a promuovere e sostenere il referendum contro la localizzazione dell'Ospedale nuovo e che hanno reso vero e perseguibile quanto era contenuto nel programma stesso!
Su tutto ciò dovrebbero riflettere le forze politiche che appoggiano l'azione di questa Amministrazione Comunale, e che rischiano di appiattirsi sui propositi della direttrice generale dell'ASL6, poco interessata agli effetti a catena che tali propositi inducono nell'assetto territoriale livornese , e che, dopo la firma dell'Accordo di Programma, ha dichiarato che il documento “blinda” gli impegni sottoscritti, da cui si deduce la vendita “valorizzata” di tutti gli immobili indicati indipendentemente dalle intenzioni espresse dal Sindaco sull'uso futuro degli edifici dell'attuale sede ospedaliera (poliambulatoriio, padiglioni) o delle strutture territoriali (via del Mare).
Invito il Comune a rendere consultabile l'intero Accordo “blindato” sul proprio sito, nel frattempo leggibile sul sito della Regione Toscana tra le delibere della Giunta (delibera n. 380 del 22/03/2010).
Leonardo Bertelli O.T.U.
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