INCONTRO PUBBLICO
PER UN URBAN CENTER A
LIVORNO
L’interesse primario
della formazione politica al governo della città dovrebbe essere quello di
invertire la tendenza al declino in cui Livorno si trova e per questo accorre
allargare il consenso, inteso positivamente, come adesione ai propri metodi,
programmi e proposte.
Nella conduzione di una
comunità territoriale, se si rifiuta la rappresentatività partitica, non ha
senso, affidarsi ad una partecipazione individuale priva di un vero confronto
d’idee : le soluzioni non si possono sempre raggiungere attraverso una scelta
secca tra opzioni opposte; la realtà è fatta di sfumature e la sua gestione
necessita mediazione e condivisione.
Ad oggi non si registrano
risultati tangibili di cambiamento e se è vero che l’inerzia data dalla
continuità degli atti formali della precedente amministrazione è per certi
versi incontrovertibile, è anche vero che non è stata sufficientemente
contenuta e non si è provveduto con il necessario coraggio e responsabilità:
l’ultima speranza è quella che questo stato non persista e possa essere
interpretato come fase prolungata di orientamento in un panorama fortemente
compromesso.
Di fatto esiste una
duplice problematica di fondo, da un lato la carenza di spazi pubblici per la
partecipazione dei cittadini alle scelte sul tema dell'urbanistica e della
trasformazione della città, dall'altro una partecipazione che avviene semmai
caso per caso e attraverso procedure amministrative di adozione,valutazione e
approvazione su singoli piani e progetti, spesso piuttosto complesse e
tecniciste.
Lo stesso Piano
Urbanistico Comunale (Piano Strutturale e Piano operativo) è proceduto, fino ad
oggi, attraverso modalità classiche, costituite da incontri pubblici promossi
dall'amministrazione e un percorso di ascolto urbano, gestito sulla base di un
progetto non esaltante.
Pertanto, tra le
iniziative dell’attuale Giunta da portare a termine, la scelta di dotare
Livorno di un Urban Center rappresenta una priorità per noi. Questo organismo
civico può diventare un pilastro della gestione locale del territorio, uno
strumento essenziale per orientare una struttura sociale disgregata che va
ricondotta a pratiche d’interesse comune, aprendo un dialogo stimolante e
costruttivo in un momento di crisi d’idee e di orizzonti. In sintesi l’UC può
essere l’officina dove misurare e valutare lo stato di salute della città e
indicare le linee più sostenibili per la sua rinascita.
Nell’urbanistica
partecipata in fondo avviene anche una specie di chiamata alla
corresponsabilità capace di alleggerire il carico politico delle scelte:
estremizzando ed idealizzando, l’UC, secondo come sarà concepito, può
costituire una camera fluida di rappresentanza democratica dove gli organismi
istituzionali possono trovare la sintesi con il corpo sociale.
Il centro di urbanistica partecipata, deve essere
concepito come un organismo unitario e funzionale, un organismo centralizzato
collegato ad un sistema in rete territoriale, come abbiamo delineato nel
progetto/proposta eleborato dall’OTU e in discussione nelle assemblee.
L’UC deve avere come
scopo principale la promozione di una partecipazione consapevole ai programmi
di trasformazione della città, attraverso l’informazione di tutte le sue fasi
(di indagine, proposta, studio, elaborazione), il confronto e la disponibilità
ad accogliere contributi e condividere le scelte su opere pubbliche e private
di interesse generale, sui servizi di pubblica utilità e sui beni comuni.
Pertanto occorrono spazi
per accogliere tavoli di lavoro, seminari di studio ed elaborazione di progetti
di partecipazione, ascolto e consultazione dei cittadini, per iniziative
educative di lettura e comprensione della propria città e del suo territorio,
un luogo fortemente attrattivo specialmente per i giovani, per ripristinare in
loro un interesse alla partecipazione.
Invitiamo
il Sindaco a un confronto serrato su questi temi fondanti per avviare una fase
di vero cambiamento, secondo il mandato dei cittadini sulle tematiche cruciali
per il futuro di Livorno, a cominciare dalla creazione nell’ex- Casa della
Cultura, futuro Urban Center, di un “laboratorio del piano” collegato allo
studio del PS e del PRP, per fare del nuovo Piano regolatore un libro aperto
scritto insieme ai cittadini.